lunedì 27 febbraio 2012

Una notte da oscar

Quando Rina ha proposto di bivaccare insieme guardando la notte degli oscar, abbiamo risposto sì in coro ed un gruppo di tacchini ubriachi avrebbe fatto meno rumore.
E' stato commuovente vedere ognuna di noi liberarsi dai propri impegni per la serata con metodologie, tattiche e spiegazioni molto diverse.
Rina, la lancia-idea, ha spento il cellullare, punto.
Ginoria avrebbe dovuto presenziare ad una cena in casa di parenti e, per non andarvi, ha inventato di dover accompagnare all'aeroporto un'amica di sua madre, anziana e senza patente.
Rosa invece ha tentato di scaricare proprio sua madre alla quale avrebbe dovuto fare la messinpiega, dicendole di essere obbligata a mettere a posto i miei di capelli poiché non avrei mai potuto trovare lavoro con un nucleo di rabarbari in testa, salvo poi essere scoperta e doversi portare la genitrice con sè.
Nella aveva lezione con l'insegnante di tedesco e l'ha annullato con: "Stasera mi sento più predisposta  per il russo".
Io avevo il seguente impegno: trovarmi un impegno, per cui... tutte da Joe Padella al bar dove avremmo potuto seguire l'evento in tv. Oltre alla signora Mirka, comunque si sono aggiunti un amico di Ginoria, Zebro (si chiama in realtà Giorgio ma è fiero di portare i capelli a strisce colorate, che non c'entrano niente né con l'animale né con una fede calcistica, però simpatizza con le zebre e le strisce... gialle e beige) e Mario l'attuale fidanzato di Rina (avendo trovato il cellullare spento ha immaginato ne stesse tramando una e ha telefonato ad ognuna di noi da cui ha ricevuto indizi involontari che messi insieme lo hanno spinto ad aspettarci su una delle poltroncine di Joe Padella. Sto cominciando a pensare sia proprio l'uomo adatto a Rina).
Insomma, il nostro variegato gruppo ha invaso il bar-pub e si è preparato per la gran serata. Dopo una certa ora Joe ha chiuso la porta e se ne è andato a dormire facendoci promettere di essere ancora là per la colazione per avere una fedele cronaca dell'evento in modo da farsi ganzo con i clienti e per farci consumare almeno qualche cappuccino e brioche.
In conclusione: Meryl Streep ci è piaciuta, solo lei avrebbe potuto portare un vestito dorato senza sembrare una caramella. Ha vinto l'oscar come miglior attrice protagonista per The Iron Lady ed anche se nessuno di noi l'ha visto abbiamo concordato che l'avrà sicuramente meritato perché è bella, brava, elegante ed ironica.
Poi, abbiamo deciso che nessuno vorrebbe prendere un ceffone da Cameron Diaz (tranne Zebro pronto al sacrificio) i cui bicipiti sono sembrati troppo Braccio di Ferro, mentre noi donne ci siamo chieste più volte perché mai la dieta di Jennifer Lopez fa a lei quel corpo là ed a noi questo qua (Mario ha cercato di lusingare Rina sostenendo di preferirla alla bella Lopez però si è intortato perchè nemmeno lui ci credeva e si è beccato una manata in fronte dalla fidanzata). Il film vincitore The Artist, interpretando il quale anche Jean Dujardin si è cuccato il premio come miglior attore, non è stato ancora visto da alcuno di noi, quindi  abbiamo dato fiducia ai membri dell'Academy che, se hanno deciso di premiare un attore francese anziché uno di casa loro, vuol dire che se l'è proprio meritato. La signora Mirka ha detto che se avessero inquadrato ancora Bra Pit ed Anelina Golì avrebbe lanciato il suo glemmon (gin-lemon) contro lo schermo.
Alla vittoria degli italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per la scenografia di Hugo Cabret abbiamo improvvisato un medley composto da: Inno Nazionale - Sono un italiano (Toto Cutugno) - We are the Champions e Quel mazzolin di fiori (la signora Mirka l'aveva comunque cantata tutto il tempo sopra le altre).
Victoria Spencer ha strameritato la statuetta per la parte interpretata in The Help, e qui posso confermare la bravura, avendolo visto.
Insomma, la notte è trascorsa, i commenti scemati, la colazione consumata. Joe ha aperto il bar, la signora Mirka è andata a comprare il pane, le disoccupate sono volate a casa a dormire ed i lavoratori si sono diretti al luogo di lavoro, stanchi sì ma psicologicamenti riposati più che dopo una dormita di otto ore.

Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, orgoglio italiano degli Oscar 2012   da http://www.tg1.rai.it/

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