lunedì 9 dicembre 2013

Osare

Ginoria non lo ammetterebbe mai ma noi amiche non ci lasciamo ingannare... il suo rifiuto di incontrare giovani studenti delle superiori per parlare loro del mondo del lavoro è solo un modo per svicolare di fronte ad un ostacolo. Noi sappiamo benissimo che è tentata dalla tosta sfida (insomma cercare di fare discorsi seri a giovani menti stordite da scariche ormonali può risultare complesso) ma ha troppa paura di non essere all'altezza: pensare ad un discorso autorevole ma accattivante? Rispondere ad eventuali domande? Farsi rispettare senza l'ausilio delle parolacce?
"No, non è per me e poi ho il dentista proprio quel giorno lì". Certo ha fissato un appuntamento mirato per fugare ogni dubbio sulla sua mancanza di coraggio.
Rosa le ha fatto una ramanzina degna di un oratore di professione, peccato che nemmeno lei brilli di ardimento. Le è stata offerta la possibilità di realizzare un musical. Potrebbe imbastirlo ed interpretarlo se volesse... Ah Già! Ma lei lo vorrebbe perché potrebbe finalmente mettere in atto quelle idee di cui tanto ha parlato ed accomodare quegli aspetti di cui si è sempre lamentata ma...
"Come potrei realizzare qualcosa di pregevole senza aver a disposizione tempo e mezzi adeguati?! Io ho un altro lavoro, quello vero, quello che mi dà da mangiare, non posso mica trascurarlo! No, non ne vale la pena!" sbraita con lo sguardo afflitto che trasmette tutt'altro messaggio. Uno del tipo: "Me la faccio sotto e se fosse un flop non riuscirei più a farmi vedere in giro".
Io e Nella siamo vittime della stessa sindrome e così insieme alle due altre spavalde usiamo spesso il condizionale per spiegare come sarebbe bello se.
Rina è l'unica a non avere di questi problemi, anzi lei andrebbe fermata poiché la sua baldanza fiammeggia, la sprona oltre l'osabile e di solito va a finire che dobbiamo consigliarla per le pessime figure, le perdite economiche, le offese subite.
Riflettendoci però io preferisco il suo atteggiamento, anzi lo invidio un pochino. Insomma meglio un capitombolo per aver preso la rincorsa in vista di un salto che quello dovuto ad una buccia di banana sotto i piedi. Ed è buffo pensare di non averla vista nonostante lo sguardo fisso a terra.
Ah! La paura ingannatrice e scivolosa.