giovedì 29 novembre 2012

Burrasca

E' il tormento nel cuore
della corazza il tarlo
  

Inesorabile mormorio...


Roccia scalfita dalla furia dei graffi
silenziosa nel mare
di voci salate

giovedì 15 novembre 2012

Percezioni

Margareth appoggiò timidamente la sua mano su quelle della suocera intrecciate in grembo. La donna sospirò: “Blackwall diventerebbe un marchio vergognoso nella vita di Gregory. Solo chi ha qualcosa da nascondere potrebbe desiderare di mandare là i propri figli; è una specie di carcere in cui si ricorre alle punizioni corporali. Quel luogo restituisce individui vuoti” sospirò: “Gregory deve andarsene da qui al più presto possibile, gli troverò una sistemazione nella capitale, conosco molte famiglie rispettabili che si contenderanno l’onore di ospitarlo”.
“Ma Lady Carv… ”.
L’anziana signora sembrava aver riacquistato repentinamente la sua autorità.
“Non ci sono altre soluzioni; diremo che per ragioni di salute Gregory necessita un cambiamento d’aria e poi nessuno potrà negare che la capitale offra un vivaio di scuole prestigiose, tanto meno suo padre. Mio nipote avrà l’educazione che merita” .
La camera era ormai al buio, solo la debole luce di una notte stellata incorniciava il vano della finestra entro cui erano ritagliate le due sagome nere l’una accanto all’altra.
Margareth sapeva quanto sua suocera fosse testarda e che la sua decisione fosse definitiva ma sapeva anche che non sarebbero riuscite  a portare a termine questo piano.
“ Vostro figlio non lo permetterà”.
“Mio figlio lo saprà quando tutto sarà già stato pianificato e il bambino trasferito. Approfitteremo di una delle sue lunghe assenze… a quel punto non si potrà più tornare indietro”.
“Sarebbe capace di andare a prendere Gregory e trascinarlo a casa a frustate per non parlare della sua ira contro di me!”. Margareth sentiva il cuore pulsarle all’impazzata, con il respiro affannoso si rivolse supplicante alla suocera: “Accompagnerei io stessa Gregory nella capitale in questo preciso istante se avessi anche solo un barlume di speranza che mio marito possa al fine accettare questa soluzione ma lui non crede che sia suo figlio! Vuole rinchiuderlo a Blackwall per questo motivo! ”.

giovedì 8 novembre 2012

Legami parentali

I parenti sagoma vanno celebrati perché ci sono in ogni famiglia e perché senza di loro non sarebbe più la stessa famiglia, quella che  produce aneddoti per tutte le occasioni. Ed ammettiamolo, ricordandoli, ci tirano sù il morale quando abbiamo bisogno di una risata liberatoria.
A parte noi stesse e qui non ci piove, noi amiche vantiamo una bella rosa di sagome tra i familiari più o meno stretti e di qualcuno si è avuto già modo di parlare.
Per esempio la signora Mirka è impareggiabile quando personalizza parole e nomi estranei al proprio vocabolario. Così nascono le nostre citazioni preferite: "Certo che affascinante come il Cials Brons (Charles Bronson) non c'è nessuno!", "Ho visto Caccia la ladro! Oh, che eleganzia quella Gresc Kel e che classe il Carri Grand (Grace Kelly e Cary Grant). Gli attori di oggi, bah, sono tutti anemoni (anonimi)".
"Il mondo è cambiato, non puoi più fidarti di nessuno. Non c'erano tutti questi malnati! Adesso giri l'angolo e ti coltellano, così come prendere un café!", "Il tempo è diventato matto. Nella televisione dicono che è il riscaldamento globulato!". E potrei continuare per varie pagine.
Il mio mitico zio Giona nel mezzo di ogni processione religiosa chiede con voce tonante al parroco quanto abbia incamerato con le offerte, strofinando insieme pollice ed indice.
La zia Vicca di Ginoria si è spruzzata sui capelli lo spray per spolverare i mobili anziché la lacca ed ha messo la crema per le emorroidi sullo spazzolino.
L'amica della madre di Nella è andata a fare una visita da uno specialista; al termine del controllo, nel rivestirsi si è accorta che le mancavano le mutande ed il medico le ha fatto osservare che non le aveva già quando era arrivata.
Il nonno di Rina, messo a dieta per ragioni di salute, è stato trovato seduto su una poltroncina davanti al frigorifero aperto mentre si serviva sfruttando il comfort della posizione.
Il padre di Rosa ancora oggi viene preso in giro dal suocero quasi centenario quando perde a carte. Lo aspetta sull'uscio e quando lo vede arrivare lo inchioda con un: "Te le hanno date eh?".
E penso che abbiamo tutti almeno uno zio cantante fai da te che ai matrimoni crea panico con la potenza della propria ugola e ci costringe a scivolare piano piano sotto il tavolo per evitare che ad un certo punto ti metta un braccio intorno al collo continuando a gorgheggiare.
E d'altronde se non fosse così, che vita sarebbe?