venerdì 29 maggio 2015

Youth

Gioventù/Giovinezza: periodo tra l’adolescenza e la virilità (così dice il dizionario ma mi sembra un tantino maschilista).
Comunque, la definizione è stringata e non parla di tutto il resto, tipo dell’energia degli anni verdi oppure delle emozioni. Ok, qualcuno a questo punto esclamerà: stop! Le emozioni presenziano a tutte le età, fortunatamente quelle non invecchiano. Sì, sono d’accordo ma credo di non essere smentita se affermo che anch’esse variano, maturano, evolvono. Non è detto infatti che a settanta o a ottant’anni non si provi con maggiore intensità o con sfumature diverse, inusuali.
Certo ci sono momenti in cui si possono assopire, magari alle svolte della propria vita, ai traguardi, il diabolico riposo dopo una vita di lavoro, il termine di una carriera, quando ti accorgi di non essere più adolescente e magari neanche poi più tanto virile, includendo nel termine la voglia di vivere.
Difficile dire addio a quel periodo, anche solo arrivederci in realtà. Lì le emozioni o sbottano o si autocensurano.
L’equilibrio si ritrova. Il modo in cui ritrovarlo è soggettivo, puntando solo su se stessi, accettando l’aiuto emotivo di altri, camminando sulla corda o saltando giù.
Nessuno può giudicare il metodo. Ritrovare le emozioni, dunque i ricordi, il filo della matassa della vita che ti ha momentaneamente spodestato è tuo compito, solo tuo.  
E non importa nemmeno dove ti trovi, è una responsabilità che ti spetta persino in un albergo di lusso sulle Alpi svizzere, durante un massaggio relax, immerso nell’acqua termale, in compagnia di attori famosi o persino di Miss Universo.
Ho visto Youth – La Giovinezza, di Sorrentino.
Filosofia, riflessione, tristezza, commozione.
Bravura