giovedì 16 agosto 2012

Buon Agosto!

A tutte le Ginorie che, nell'attesa degli ultimi stipendi non ancora percepiti, hanno deciso di rimandare le vacanze per restare a casa e dedicarsi al giardinaggio (tutte piante grasse).
A tutte le Rose che, con posizioni professionali precarie (l'esercito delle PPP od anche PRRRRRRRR! Come le pernacchie da indirizzare ai politici di tutto il mondo... uh! E alle banche!) hanno investito su uno sdraio, un barattolo di sali da bagno ed una capiente bacinella di plastica ove immergere i piedi.
A tutte le Rine che, avendo da poco cambiato il luogo di sfruttamento legalizzato ove si specula sui bisogni umani cioè sul disperato bisogno di lavorare, ringraziano i genitori per essere il bastone della loro non più fresca gioventù, contribuendo anche alla mancia per fare un salto al mare con il moroso.
A tutte le Nelle che, essendo state costrette a cambiare la macchina alcuni fa, da allora hanno sospeso le vacanze attendendo di rientrare nelle spese e si inventano il doccia party nel cortile facendo buon uso della gomma dell'acqua e dell'innaffiatoio.
A tutte le signore Mirke che, quel vestito della cognata della sorella della vicina di casa della signora che era stata la bambinaia della povera Griselda se lo fanno andare ancora bene dopo quarant'anni per andare al matrimonio della cugina di diciottesimo grado da parte di madre ed i buchini fatti dalle tarme contano poco se metti sotto una sottoveste scura e l'odore di naftalina neanche si sente se lo lasci un giorno all'aria e se non è più di moda basta aggiungere un foulard al collo perché quello è SEMPRE di moda!
A tutti noi corridori che gli ostacoli li sappiamo saltare anche quando diventano impegnativi alla faccia della malasorte imposta, fortuita od organizzata! Tiè! 

sabato 4 agosto 2012

Percezioni

Lady Carvorn lasciò cadere il bastone.
Il cuore dell’Intrusa ebbe un sussulto, sentì i battiti accelerare furiosamente, le braccia si irrigidirono mentre le dita dolorosamente avvinghiate ai braccioli sembrarono deformate dall’artrite.
Il cervello di Lady Carvorn non poteva accettare quell’idea, sarebbe stata una catastrofe.  Stringendo i braccioli convulsamente la ricca signora si tirò in piedi ma non riuscendo a mantenere l’equilibrio si resse con una mano al tendone di velluto trattenuto da un cordoncino a lato della finestra mentre con l’altra agguantò il gomito di Margareth. Le parole sibilarono nell’aria come una disperata maledizione: “E’ questa la verità!? Rispondi! E’ la verità?!” .
“Noo! Lo sa che è una menzogna! Non ho MAI, MAI mancato di rispetto a vostro figlio! Dopo essere rimasta sola ho accettato ciò che è stato deciso per me, ho fatto quello che ci si aspettava da me” respirò faticosamente “ho annullato me stessa per rispettare le regole di una vita che non era la mia” disse in un sussurro.
“E allora perché tuo marito crede ad una cosa simile?! Cosa hai fatto per avergli insinuato un tal sospetto?” gli occhi della donna erano spalancati mentre la fissava irata, il volto ceruleo si era persino arrossato per la violenta emozione; la nuora immobile sostenne il suo sguardo, non aveva nessun motivo di vergognarsi, lei era innocente, stavolta sua suocera non sarebbe riuscita a farla sentire in colpa, anzi in fondo al cuore sentì affacciarsi un sentimento estraneo per lei, un moto di piacere per la sofferenza altrui; Lady Eleonore Carvorn aveva paura. Paura di cadere dal suo piedistallo di rispettabilità, di essere ridicolizzata dalla sua stessa parentela, di perdere l’unica parte autentica di se stessa, quella che soltanto l’ingenuità di un bambino aveva potuto risvegliare. La nuda parete rocciosa scalfita da una piuma, dal tocco delicato di un bimbo.

                                                                                   

mercoledì 1 agosto 2012

Suvvia capita!

L'umiliazione di Rosa era palpabile; ci mancava poco che si personificasse.
Ieri mattina la mia amica ha deciso di concedersi una gironzolata per un mercatino locale alla ricerca di qualche occasione goduriosa; un vestitino elegante a poco prezzo, qualche braccialetto colorato molto vacanziero, frutta e verdura da poter acquistare senza dover fare un altro mutuo e così via.
Mentre godeva della propria libertà e serena come un puffo (sono parole sue) vagava tra le bancarelle, ha incontrato una conoscente e con lei è andata a prendere un caffé in un bar carino nel quale ha usufruito della toilette (i dettagli sono importanti). Una volta uscite le due si sono salutate e Rosa, ancora in un'atmosfera gioiosa con le mani profumate di agrumi grazie all'aroma del sapone usato nel bagno, ha ripreso il vagabondaggio ringraziando che la calura, nel tempo di un caffé, ora fosse mitigata da un misericordioso soffio d'aria che le solleticava le gambe facendole svolazzare la gonna.
Una mattina ideale per acquisti e gentilezze; i venditori sorridevano, anzi sogghignavano sornioni, forse felici che qualcuno contribuisse alla loro economia ed anche i passanti le regalavano sguardi maliziosi ed accattivanti (forse l'eccessivo caldo indeboliva la rudezza).
Il soffio d'aria poi rendeva persino allegri ed invogliava allo sberleffo; qualcuno infatti gridava:
"Giù il sipario!" e Rosa voltandosi notava un bambinetto che tentava di spogliarsi mentre la madre grondante sudore tentava di rivestirlo.
Avvolta nell'aura magica del mercato estivo, la mia amica è arrivata all'ultima bancarella e, a malincuore, ha lasciato il luogo attraversando la strada che l'avrebbe condotta al parcheggio.
Purtroppo alcune strombazzate di clacson hanno deturpato il velo di beatitudine posato su di lei ma il commento di un camionista: "Ohbellaaa!!! Accendi anche la luce anteriore!!!" l'ha riportata nel giusto umore. Non ha capito il complimento ma si sa, i camionisti hanno un loro linguaggio in codice (certo, a volte molto esplicito) e poi l'aveva chiamata bella doveva essere per forza un complimento.
Arrivata alla macchina, nel chinarsi a prendere le chiavi cadute a terra, il suo fondoschiena è andato a cozzare contro la carrozzeria dell'auto esposta al sole da varie ore e Rosa si è meritata la medaglia olimpionica nel Salto Rana. E' dovuta balzare in avanti a causa del contatto ustionante tra le chiappe parzialmente scoperte, laddove non arrivavano le mutande, ed appunto la carrozzeria.
Ecco dunque svelato il buonumore generale al mercato dal retrogusto cospiro-sadico-tradimentaiolo: nessuno si è impegnato a dirle che aveva la gonna sollevata sul posteriore, con qualche lembo infilato nella mutanda. Ok, lei non se n'è accorta ma ci sono momenti (a migliaia) in cui si è completatemente rapiti da pensieri angusti ed altri (rarissimi) in cui si gode di rilassata serenità; in entrambi i casi potrebbe accadere di non accorgersi dell'evidenza.
Vaglielo a spiegare! Abbiamo passato ore a rincuorarla con aneddoti sulle nostre umiliazioni (io sono andata al lavoro con il tatuaggio di Peppa Pig stampato in fronte dalle mie nipoti mentre dormivo) o con le constatazioni amichevoli: "Meglio così! Pensa se avessi indossato un tanga!".
Solo Joe Padella è riuscito a riportare Rosa sulla via della calma. "Ho fatto collassare una nonnina entrando per sbaglio nel bagno delle signore con le brache già calate, era urgentissimo!".
Vaglielo a spiegare alla nonnina.