mercoledì 15 febbraio 2012

Invito all'evento!

Le Associazioni Carpe Diem e I Picasass

Sono lieti di invitarVi all'inaugurazione dell'Esposizione di Strumenti del Mestiere del Picasass



che si terrà sabato 18 febbraio dalle ore 16.00 presso l'Ufficio Turistico Carpe Diem di Nebbiuno

- Piazza Caduti di Nassirya 10 -

Completerà l'evento la mostra di quadri ed oggetti di Antonella Preti

e la presentazione del libro  Toried di Elisa Fornara

L'evento è patrocinato dalla provincia di Verbania.

I Picasass erano (perché purtoppo non ve ne sono più molti... ) gli scalpellini, gli artisti della pietra, coloro che animavano la rozza materia con la propria abilità (vedi foto sopra) trasformandola in opera d'arte.
Questo mestiere è nato nell'Alto Vergante, in un paesino piccolo piccolo, Silvera ed è interessante sapere che vi sono stati in passato collegamenti tra questo ed altri paesi del nord Italia nei quali operavano proprio gli scalpellini.
Sabato, a Nebbiuno, sarà presente un rappresentante della categoria, credo l'unico attualmente, al quale verrà assegnato un  riconoscimento.
Allora... vi aspetto per una bella chiacchierata!


"Intanto la frana aveva imboccato proprio quella galleria e sembrava guadagnare terreno. Corinna uscì dalla cavità e corse verso gli amici rimasti indietro. Dino la seguì senza pensare.
“Così non ce la faremo!!!” gridò Hum. La frana acquistò nuova velocità, li avrebbe inghiottiti tutti entro pochi secondi. Emilio reagì spingendo Arturo ed Ahnonio in avanti, anche se il nano in realtà avrebbe potuto correre al triplo della loro velocità, ma così facendo perse terreno.
“Emiliooo!!” gridò Dino. Corinna lanciò un urlo, Arturo fece una mezza giravolta per tornare indietro dall’amico ma ormai il cumulo lo aveva raggiunto… La terra abbaiò, Emilio cadde in ginocchio coprendosi la testa con le braccia. Il boato di un impatto soffocò le grida di Arturo, Corinna e Dino, poi il silenzio s’impadronì della galleria. Emilio si scoprì il viso lentamente. Davanti a lui si ergeva una solida parete di terra che chiudeva il tunnel su quel lato. Per alcuni secondi si udirono rumori soffocati, poi la barriera cominciò a sbriciolarsi gradualmente rivelando una creatura di terra dalle forme femminili. Nel viso bruno le nere fessure degli occhi spiccavano larghe ed allungate, un po’ a mandorla; sopra la testa, un turbante di terra si alzava ondulato come il tetto di una pagoda. Teneva le mani poggiate sui fianchi. Senza parlare, si voltò a fronteggiare il cumulo disfatto ai suoi piedi. Abbassò e rialzò le braccia in un morbido gesto, quasi un uccello che stesse dispiegando le ali, poi le allungò di fronte a sé, le dita delle mani intrecciate.

“INDIETRO RIBELLI!!!”. La voce irata riecheggiò nella galleria alle sue spalle, i ragazzi si coprirono le orecchie. La terra iniziò a muoversi, lentamente il muro che pochi istanti prima era stato sul punto di seppellire i ragazzini ora retrocedeva. La creatura frustò la terra ribelle con le lunghe braccia; alcuni Telluri si materializzarono per poi sgretolarsi e rifinire nella massa. L’operazione proseguì finché il cumulo fu respinto fuori dalla galleria per tornare al punto del crollo.
“Sono Retra. Spirito ed Essenza della terra” si presentò la creatura volgendosi ai ragazzini. “Vi chiedo perdono per ciò che è accaduto” disse umile inginocchiandosi ed accostando il viso al suolo, il pesante turbante toccò il pavimento. Emilio commosso, osservò la regale creatura prostrata a terra davanti a sé. Scosse la testa incredulo, gli occhi umidi".

Da Toried...






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