venerdì 3 luglio 2015

La sana curiosità dell'infanzia

Calpurnia Virginia Tate, un nome importante per una ragazzina di undici anni e lo è in effetti visto che la fanciulla appartiene ad una benestante famiglia di proprietari terrieri.
Sembrerebbe una situazione idilliaca se non fosse che Calpurnia risulti essere la sola femmina in una nidiata di sette figli e che si ritrovi a vivere in un periodo non troppo innovativo per il gentil sesso, 1899, in una cittadina sperduta del Texas, Fentress.
La ragazzina è vivace, intelligente, inventiva e curiosa, non proprio le qualità che la madre assocerebbe alla figura di padrona di casa, quale dovrà diventare la figlia. Per il ruolo si adatterebbero meglio parole quali: compostezza, sobrietà, doti organizzative, disciplina.
E qui cominciano i guai perché Calpurnia a undici anni non ne vuole sapere di chiudersi in casa a suonare il pianoforte, lavorare a maglia, cucinare. Esattamente le mansioni alle quali è costretta ogni giorno. Almeno fino a quando la fanciulla non sgattaiola in mezzo alla natura strisciando tra agglomerati di rovi, seguendo piste di cervi, nuotando nel fiume con il viso rivolto al cielo.
La curiosità di Calpurnia, la sete di conoscenza per il mondo circostante la spinge persino ad avvicinarsi al drago, vale a dire al nonno, un tipo solitario ed eccentrico; l’uomo, dopo aver passato l’azienda di famiglia al figlio, da anni si dedica completamente alle proprie peregrinazioni scientifiche, sia pratiche, quando esplora il ricco paesaggio intorno a sé, quando resta chiuso nel proprio laboratorio a fare esperimenti, tipo il ricavare un discreto liquore dalle noci pecan (ci proverà a lungo), sia mentali quando se ne sta in biblioteca con il naso affondato nei tomi scientifici.
Calpurnia trova nel nonno un tesoro, un maestro. Con lui comincia a condividere il piacere per la conoscenza, trova risposte alle proprie domande, scopre persino un nuovo tipo di pianta a cui verrà dato il nome della famiglia Tate.
Nonostante ciò a Calpurnia non verrà riconosciuto particolare merito in ambito familiare. La sua lotta per l’indipendenza è solo all’inizio.
La predisposizione per la scienza la pungolerà verso nuovi orizzonti, verso nuove sfide: una ragazza all’università? Diventare veterinaria?
Mah. Per il momento Calpurnia continua a far suo il motto del nonno per cui ogni momento in cui niente di nuovo viene appreso, è un momento sprecato.
Due libri spassosi, coinvolgenti. La bravissima autrice, Jacqueline Kelly, con i suoi personaggi e la sua incantevole storia mi ha fatto rivivere l’atmosfera dei grandi classici, da Piccole Donne al Giardino Segreto, a Pollyanna.



" L'evoluzione di Calpurnia" e il: "Il mondo curioso di Calpurnia", Jacqueline Kelly, Salani Editore.