martedì 1 novembre 2011

Quando il cervello funziona troppo

Ok, piacerebbe a chiunque avere l'informazione giusta al momento giusto, fare un figurone a scuola, eccellere tra i colleghi, accumulare una grande quantità di denaro grazie alle immense capacità del proprio cervello. Insomma ricordare ogni minima informazione immagazzinata nel corso del tempo, niente di dimenticato, perso, lasciato in un oscuro polveroso cassetto della nostra mente dove forse non verrà mai ripescato dato che dopo un tot di anni verrà cancellato poiché le informazioni stipate nel nostro archivio mentale ad un certo punto diventano troppe e il nostro personal cervello comincia ad eliminare quelle più vecchie; e tutto perché non riusciamo a sfruttarlo al cento per cento.
Beh, interessante e spaventosa l'ipotesi di poterlo fare. Ci riesce Bradley Cooper, nel film Limitless diretto da Neil Burger, con Robert De Niro nel cast.
Uscito ad aprile, io l'ho visto solo ieri, perché mi sono dimenticata di andarci quando era al cinema, dopotutto ho appena detto che il nostro cervello non funziona al cento per cento ed il mio non solo non fa eccezione ma a volte è anche più scarso del normale e con faticosa capacità organizzativa... comunque se una pillola potesse colmare il gap permettendoci di sfruttare interamente le nostre potenzialità neurologiche cosa succederebbe? Bradley Cooper, Eddie Morra nel film, grazie alla suddetta fantascientifica pillola, da scrittore al verde sale al grado di analista finanziario con milioni di dollari in tasca, impara lingue straniere in pochi giorni, ricorda titoli di libri intravisti nello spazio di un battito di ciglia chissà quanti anni prima all'università, registra ogni dettaglio della realtà intorno a sé con una ricezione nitida, precisa, completa. Mi ricorda Neo di Matrix, solo che Eddie non è un prescelto in una realtà illusoria ma un essere umano in grado di utilizzare l'intelligenza umana in tutte le sue sfumature nel mondo reale. Ovviamente vi sono molti e distruttivi effetti collaterali che lo aspettano ed il finale, a mio giudizio, è troppo ottimistico. Vale la pena rifletterci sopra.

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