lunedì 28 novembre 2011

Il sogno di Sory

La mia amica Sory, patita di fantasy quanto me, ha raccontato di aver fatto un sogno dal quale non avrebbe voluto svegliarsi più. Ed in un periodo di incubi economici, politici, umani... esuliamo per un attimo:
"Ero vestita come loro, come se entrando nel loro mondo, attraverso il sogno, mi fossi naturalmente adattata al luogo. Avevo scarpe di stoffa su cui, posandosi, i pantaloni formavano un leggero rigonfiamento; la casacca color sabbia era stretta in vita da una cintura.
Loro erano bellissimi, visi delicati dalla pelle alabastro, occhi grandi e limpidi, orecchie appuntite che spuntavano tra i capelli fini. Mi hanno accolta come se fossi tornata dopo un lungo periodo di assenza. Abbiamo attraversato una radura circondata da alberi giganti, i Saggi, come li chiamano loro e passeggiando nel calore del sole siamo arrivati al fiume. Avrei voluto inginocchiarmi a bere ma una creatura d'acqua a forma di stella ha indirizzato verso di me getti d'acqua che prima di toccarmi sono esplosi verso l'alto in goccioline vaporizzate, almeno così credevo, invece mi sono ritrovata avvolta in una nuvoletta di creaturine con le ali trasparenti e pinne alle tempie ed altre con corpi allungati e capelli come cirri.
Mi hanno fatto attraversare il fiume così, trasportandomi come se fossi fatta anch'io d'acqua o d'aria e nel breve attimo in cui sono rimasta sollevata ho colto una visione di quel mondo.
E' stato come cogliere il meglio da ogni stagione, da ogni elemento naturale. Mi è sembrato di rotolare nella neve, vedere il trionfo di colori del bosco in autunno ed i germogli in primavera, respirare i profumi del sole e dei fiori d'estate.
Una volta posata sulla sponda opposta del fiume, altre creature sono venute a salutarmi, alcune portavano cappellini giallo senape piegati all'ingiù ed altre capigliature steppose e nasi lunghissimi ma erano tutti belli, specie le fate dalle curiose lingue nere. Non mi è passata un solo secondo nella testa l'idea che io fossi solo un'ospite, io appartenevo a quel mondo e quando mi sono infine inginocchiata al fiume per dissetarmi ho visto il mio riflesso. Avevo le orecchie leggermente appuntite e sapevo di essere capace di costruirmi un arco e di creare le frecce magiche dai fuochi blu. Parlavo la mia vera lingua.
Sapevo tutto ed anche il perchè".
Ho segnato su un foglio tutto ciò che Sory si è fatta per cena la sera prima di questo sogno. Ed ora me lo preparerò tutte le sere.

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