venerdì 31 maggio 2013

La rubrica letteraria

Cate è soffocata dal pregiudizio dei pregiudizi nei suoi confronti.
Cate è intelligente, sensibile, matura, acuta e graffiante. Strizzata nei suoi 17 anni esplode nei chili del suo corpo, per lei, esagerato.
Cate, fuori dal nido rassicurante della propria famiglia, percepisce solo il mondo cinico che la sbeffeggia per il suo troppo. Non si sente accettata poiché lei rappresenta l'anti moda, l'anti bellezza, l'anti normalità.
Così Cate diventa una non persona, annulla se stessa e la propria ricca personalità per far posto al rancore verso chi le offre amicizia, amore.
Non riuscendo ad esternare l'amarezza, tradita dall'unica persona verso cui  prova ammirazione, incapace di chiedere comprensione ai propri familiari, si aggrappa ad una soluzione tragica.
Cate, rimasta al buio, per la prima volta coglie le luci intorno a sé. E sono così tante da lasciarla stordita. Sorrisi, affetti che sono sempre stati lì ma che lei non voleva vedere perché lei è grossa ed i grossi non possono avere affetti normali.
Scritto da Matteo Cellini e pubblicato da Fazi, "Cate, io", affronta un problema più che mai attuale in un mondo in cui si misura il valore umano in base al giro vita. In questo contesto spesso ci si dimentica dei giovanissimi che non possono avere la dose di autoironia necessaria per affrontare se stessi prima degli altri (spesso manca agli adulti stagionati). 
La fragilità interna a volte si può camuffare ma se è lì esposta agli occhi di tutti, visibile in un corpo magrissimo oppure obeso, in un difetto fisico o in un'imperfezione allora ogni nuovo giorno si trasforma in una nuova agonia. 
Consigliato.
Ok!

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