venerdì 24 maggio 2013

Spazzatura, grazie

E' notizia del telegiornale di qualche giorno fa; Norvegia e Svezia utilizzano i rifiuti per riscaldare le case, le scuole, gli uffici ma poiché coltivano al contempo la diligente arte del riciclo, tutto sommato di immondizia non ne hanno nemmeno troppa e così rischiano di restare al freddo.
Questo è davvero un problema cui non avrei mai pensato, specie sulla base di tali presupposti. 
Credevo, forse ingenuamente, che lo smaltimento dei rifiuti costituisse un grattacapo un po' per tutti i paesi, chi più, chi meno. Insomma, siamo tanti e di scarti ingombranti ne produciamo molto più di quanto siamo in grado di smaltirne in generale; è un dramma concreto, le discariche sono stracolme, per usare un eufemismo, bisognerebbe dire: sul punto di emettere gayser di spazzatura che per quantità potrebbe raggiungere lo yeti sull'Everest, comprese quelle improvvisate nelle campagne e persino nelle città. 
Certo sapevo che i paesi nordici hanno una spiccata coscienza ambientale da sempre ma davvero non avrei mai immaginato potessero essere angustiati dal dilemma della non-spazzatura. Mi pare quasi un'esagerazione.
Invece è una realtà ed i norvegesi hanno chiesto a noi un po' dei nostri rifiuti, visto che vantiamo una certa supremazia (in italia una singola persona produce circa 1,4 kg di rifiuti al giorno; considerando tutta la popolazione arriviamo ad un totale di 26 milioni di tonnellate all'anno), dopo averla già importata da altri paesi. Ragazzi, scusate, ma devo ripetere il termine importare per convincermi che sia vero ed al contempo trattenere una risata amara.
Ho sentito polemiche al riguardo perché l'operazione esigerebbe un costo da parte nostra. In effetti, verrebbe da pensare che siano i richiedenti a dover pagare la merce prelevata, ma io, dotata dell'ingenuità di Peppa Pig, sono ineluttabilmente condannata a ritenere che se il risultato fosse un paese più pulito, magari ne varrebbe la pena. Sarebbe un po' come dare un compenso per un lavoro eseguito; il lavoro va pagato no? O almeno dovrebbe essere così. Qui non si tratta di carote e cipolle ma di spazzatura che se andrebbe via da noi ed in più per il nobile compito di produrre calore e riscaldare famiglie.
Varrebbe la pena di trovare un compromesso che accontenti le parti.
Prendetela così, oggi ho deciso di salvare il mondo.













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