giovedì 9 maggio 2013

La rubrica letteraria

"Nessuno sa di noi" è il titolo del libro di Simona Sparaco, pubblicato da Giunti, uno tra i candidati al premio Strega di quest'anno.
Di solito non amo leggere libri che trattano argomenti psicologicamente toccanti, non tanto per leggerezza ma perché potrei stare piuttosto male (se già mi commuovono i cartoni animati... ) ma quando il libro è scritto bene, allora il magone rimane sospeso sopra le righe, sopra le parole mentre tu vieni inghiottita dalla storia e vuoi sapere cosa succederà, come i fatti verranno affrontati, cosa avresti fatto tu in quella situazione e soprattutto ti soffermi a pensare almeno per un attimo alle persone che ci sono già passate.
L'argomento è l'aborto terapeutico ed io come donna ho vissuto la vicenda di Luce, la protagonista, con grande partecipazione emotiva. Mentre leggevo, ero lì, nell'appartamento di Luce e Pietro a voler dare una mano, magari consigli, se avessi saputo cosa consigliare. I bambini dovrebbero stare bene, sempre e comunque, anche quando non sono ancora nati, il sapere che possano non esserlo, che una volta nati non avranno la possibilità di correre, saltare, fare i bambini perché fisicamente impossibilitati a farlo, destinati ad una vita breve e dolorosa, è qualcosa di lacerante. Anche solo parlarne sembra ingiusto e sbagliato, come si fa a decidere l'indecidibile?
Profondo, umano, ben raccontato, al punto che è stato difficile mettere da parte il libro per dedicarsi ad altre faccende.
Ok.. issimo

"Quattro etti d'amore, grazie", di Chiara Gamberale, Mondadori è il racconto di due vite attraverso le parole delle stesse loro protagoniste: Tea ed Erica.
Tea l'attrice, la magra, l'affascinate protagonista di un'esistenza dorata, secondo la visione di Erica che la osserva di nascosto quando ha occasione di incrociarla nel suo stesso supermercato ed Erica, la donna baciata dalla sorte, moglie felice, madre orgogliosa, cuoca superlativa, nella mente di Tea che l'ha persino soprannominata signora Cunningham, la casalinga perfetta.
Entrambe si sbirciano timide senza mai parlarsi, senza mai conoscersi veramente, eppure ognuna con un'opinione ben precisa su come debba essere meravigliosa la vita dell'altra.
Ovviamente nessuna delle due donne può in realtà vantare una tal fortuna, anzi i problemi sono tanti, gli strascichi emotivi di adolescenze difficili, traumi, mal di vivere scuotono le menti, maltrattano i cuori... proprio di entrambe.
Insomma, "l'erba del vicino è sempre più verde", il tutto narrato non sempre con fluidità e scorrevolezza; spunti brillanti che fanno riflettere ma che a volte si perdono nelle  parole stesse, secondo il mio modestissimo parere.
Attendo altri punti di vista!
Ok... meno.



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