mercoledì 25 gennaio 2012

Percezioni

C’era davvero ogni sorta di cose, mobili, tappeti sgualciti, giocattoli, ombrelli, vestiti, libri, tazzine di ceramica, catene arrugginite, fiori secchi in cestini di paglia intrecciata… forse si trattava di un  vecchio negozio di antiquariato che non avendo goduto di gran fortuna era stato abbandonato con tutto il suo contenuto! Allora che cosa non andava?
Guardando quegli oggetti la donna aveva l’impressione di ricevere dei segnali, come se delle piccole onde si propagassero da ognuno di essi e stimolassero la mente di colui che li osservava. Non riusciva a capacitarsi di quello che le stava accadendo dentro; a tratti le pareva di essere felice, ma subito dopo sentiva una  reale angoscia stringerle la gola, poi le labbra si piegavano in un sorriso che un secondo più tardi si trasformava in una smorfia di dolore, come se qualcuno le stesse davvero facendo del male fisico.
E’ mai possibile una cosa simile? Portandosi le mani alle tempie scosse la testa cercando di allontanare qualunque sensazione estranea, si perché almeno di ciò era assolutamente sicura: ogni singola percezione assimilata in quel momento, in quel luogo non faceva parte di sé, né del suo corpo, né della sua mente; si sentiva come una spugna usata per assorbire tanti tipi di liquidi diversi dallo sciroppo di fragole all’acido cloridrico. Non aveva mai provato nulla di così piacevole e devastante al tempo stesso.

Nessun commento:

Posta un commento