venerdì 15 febbraio 2013

Mica male 'sto Django

Sapevo sarebbe stato violento, ormai lo sanno tutti, con Tarantino il realismo è crudo, amplificato attraverso vari strati di ribrezzo che, se superati, sfociano nella rassegnata accettazione della scena, magari accompagnata da un sorriso accondiscendente; di quelli riservati ai bambini che ne hanno appena fatta una grossa ma che vanno a scovare una spiegazione così fantageniale da lasciarti arrabattare divertita nella tua esasperazione. Anzi forse mi ero aspettata di peggio, invece i fiotti di sangue che innaffiavano il paesaggio non sono stati più macabri del rumore di ossa spezzate o di ciò che si lasciava all'immaginazione senza mostrarlo direttamente.
Al di là della mia avversione per la violenza, ho gustato Django Unchained. Adorabile il personaggio di Christoph Waltz, il dottor King Shultz, dentista convertito in cacciatore di taglie; simpatico, raffinato, pungente e paterno tiene per mano Django, il protagonista interpretato da quel bel maschione di Jamie Foxx, liberandolo dalla schiavitù per poi insegnargli il mestiere ed aiutarlo nella ricerca della sposa perduta Broomhilda, Kerry Washington. 
Arrivare in una tenuta regale in quel profondo sud dove la schiavitù è regola e scontrarsi con il cattivone di turno, il padrone di casa Calvin Candie, ovvero Leonardo di Caprio, è questione di minuti conditi da sana ironia, musiche d'autore, bravura interpretativa ed ovviamente fiumi di sangue su pareti candide.
In più, battute giuste al momento giusto, natura di rara bellezza, Samuel Jackson magistrale...
Nonostante la stanchezza, ho gustato quasi tre ore di western senza annoiarmi.
Anzi...

Locandina Django Unchained

www.mymovies.it

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