giovedì 16 gennaio 2014

Mal comune, libro... mezzo gaudio

La gente parla. Ok, ci mancherebbe, meno male. Beh, insomma, alcuni potrebbero anche tacere (asino chi ha detto: “Per esempio, tu”!).
Comunque. La gente parla. Da sola. E’ un fenomeno che noto sempre più spesso. Ultimamente ho ascoltato persone in preda alla smania della chiacchiera per strada, in piazza, di fronte ad un uditorio casuale ed un po’ allibito. Non è un fatto nuovo. Non è stravaganza, è malattia, solitudine o rabbia.
Ho udito fantasiosi monologhi davanti a locandine di programmi teatrali (e non aveva a che fare con gli spettacoli), rancorosi attacchi verbali all’inettitudine del governo, offese gratuite a curiosi passanti.
Dopodiché vi sono persone che non parlano esattamente da sole ma al cellullare, però è come se lo fossero da sole poiché il tono della voce arriva a coprire suoni e rumori. E così vengo a sapere di quanto sia sgradito quell’amministratore incompetente, o l’altro interlocutore che si prende un bel vaffa non appena il telefono viene chiuso, di come sia difficile trovare una baby sitter o metter d’accordo marito e suocera.
Temiamo che qualcuno intercetti una delle nostre numerose password, ormai ne abbiamo anche per le lampo delle cerniere; ci chiudiamo in casa sperando di godere di pochi istanti di calma senza nessuno intorno, mettiamo computer, segreterie, scuse stantie tra noi e gli altri eppure lasciamo che gli estranei entrino nella nostra intimità familiare anche senza tenere discorsi in piazza.
Che forse orbitiamo nella voglia di farci ascoltare o siamo talmente impoveriti di tempo che dobbiamo sfruttare ogni secondo libero? Temo un po’ entrambe le cose ed anche di più. Vedi alla voce: non so come arrivare alla fine del mese, il pensiero delle bollette mi sta uccidendo e nessuno mi aiuta.
No, niente filosofia o crazytudine, sono rimasta colpita dalle esibizioni pubbliche di persone problematiche ed altre solo in insufficienza di tempo e… il caso ha voluto che leggessi Momo, di Michael Ende, proprio in questi giorni. Va bene, un tantino in ritardo sui tempi ma avevo visto il film al cinema, da bambina con i miei compagni di scuola elementare e mi era rimasto nel cuore quel ricordo. Ragazzi se era avanti, dico Ende...
Leggetelo, dico il libro... oppure rileggetelo, poi consigliatelo e fate evaporare i Signori Grigi così recupererete il tempo che vi sembrava di aver impiegato così proficuamente…


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