mercoledì 1 agosto 2012

Suvvia capita!

L'umiliazione di Rosa era palpabile; ci mancava poco che si personificasse.
Ieri mattina la mia amica ha deciso di concedersi una gironzolata per un mercatino locale alla ricerca di qualche occasione goduriosa; un vestitino elegante a poco prezzo, qualche braccialetto colorato molto vacanziero, frutta e verdura da poter acquistare senza dover fare un altro mutuo e così via.
Mentre godeva della propria libertà e serena come un puffo (sono parole sue) vagava tra le bancarelle, ha incontrato una conoscente e con lei è andata a prendere un caffé in un bar carino nel quale ha usufruito della toilette (i dettagli sono importanti). Una volta uscite le due si sono salutate e Rosa, ancora in un'atmosfera gioiosa con le mani profumate di agrumi grazie all'aroma del sapone usato nel bagno, ha ripreso il vagabondaggio ringraziando che la calura, nel tempo di un caffé, ora fosse mitigata da un misericordioso soffio d'aria che le solleticava le gambe facendole svolazzare la gonna.
Una mattina ideale per acquisti e gentilezze; i venditori sorridevano, anzi sogghignavano sornioni, forse felici che qualcuno contribuisse alla loro economia ed anche i passanti le regalavano sguardi maliziosi ed accattivanti (forse l'eccessivo caldo indeboliva la rudezza).
Il soffio d'aria poi rendeva persino allegri ed invogliava allo sberleffo; qualcuno infatti gridava:
"Giù il sipario!" e Rosa voltandosi notava un bambinetto che tentava di spogliarsi mentre la madre grondante sudore tentava di rivestirlo.
Avvolta nell'aura magica del mercato estivo, la mia amica è arrivata all'ultima bancarella e, a malincuore, ha lasciato il luogo attraversando la strada che l'avrebbe condotta al parcheggio.
Purtroppo alcune strombazzate di clacson hanno deturpato il velo di beatitudine posato su di lei ma il commento di un camionista: "Ohbellaaa!!! Accendi anche la luce anteriore!!!" l'ha riportata nel giusto umore. Non ha capito il complimento ma si sa, i camionisti hanno un loro linguaggio in codice (certo, a volte molto esplicito) e poi l'aveva chiamata bella doveva essere per forza un complimento.
Arrivata alla macchina, nel chinarsi a prendere le chiavi cadute a terra, il suo fondoschiena è andato a cozzare contro la carrozzeria dell'auto esposta al sole da varie ore e Rosa si è meritata la medaglia olimpionica nel Salto Rana. E' dovuta balzare in avanti a causa del contatto ustionante tra le chiappe parzialmente scoperte, laddove non arrivavano le mutande, ed appunto la carrozzeria.
Ecco dunque svelato il buonumore generale al mercato dal retrogusto cospiro-sadico-tradimentaiolo: nessuno si è impegnato a dirle che aveva la gonna sollevata sul posteriore, con qualche lembo infilato nella mutanda. Ok, lei non se n'è accorta ma ci sono momenti (a migliaia) in cui si è completatemente rapiti da pensieri angusti ed altri (rarissimi) in cui si gode di rilassata serenità; in entrambi i casi potrebbe accadere di non accorgersi dell'evidenza.
Vaglielo a spiegare! Abbiamo passato ore a rincuorarla con aneddoti sulle nostre umiliazioni (io sono andata al lavoro con il tatuaggio di Peppa Pig stampato in fronte dalle mie nipoti mentre dormivo) o con le constatazioni amichevoli: "Meglio così! Pensa se avessi indossato un tanga!".
Solo Joe Padella è riuscito a riportare Rosa sulla via della calma. "Ho fatto collassare una nonnina entrando per sbaglio nel bagno delle signore con le brache già calate, era urgentissimo!".
Vaglielo a spiegare alla nonnina.









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