lunedì 9 luglio 2012

Preparativi

Io lo paventavo dall'inizio di Maggio, poi il tempo non si metteva mai al bello, ognuna di noi a turno aveva  problemi (in ordine di importanza: Indigestione di marshmallows, Stratificazione di resina degli alberi sul parabrezza, Ginocchia sbucciate per capitombolo in gelateria, Maldestra gestione dello shopping, Lavoro) e così ho cominciato a sperare che non si facesse più... invece eccomi invischiata nell'organizzazione della prima grigliata dell'anno.
No, non sono esagerata, semplicemente so.
Ci siamo riunite a casa di Ginoria che ha distribuito tovaglioli di carta e pastelli a cera, l'unica oggettistica disponibile per la comunicazione scritta, con i quali fare l'elenco della spesa. A parte la difficoltà di vergare la carta sfoglia di un tovagliolo, per restare in tema mangereccio, con un pastello a cera (sono sicura che Rina abbia scritto rane anziché pane e pelati anziché gelati, inoltre potrei scommettere dei soldi che Nella arriverà con un set di padelle al posto delle salamelle), ci sono serie probabilità di debellare la fame nel mondo dopo che avremo inviato tutte le intonse confezioni di cibo laddove esso manca; certo il gruppo sarà composto da circa venti persone, però le centinaia di kg tra carni, salumi, verdure e dolci (così ho letto sul tovagliolo di Rosa) avanzeranno comunque, a meno che uno degli ospiti non sia un ciclope, allore forse dovremmo aggiungere ancora qualcosina (o forse non dovremmo partecipare vista la fine dei compari di Ulisse).
La madre di Rosa, la signora Mirka, ci ha messo lo zampino; sempre preoccupata che non si mangi abbastanza ha convinto la figlia ad aggiungere un paio di kg alle quantità decise dal nostro buonsenso (e già questo avrebbe dovuto farla desistere), in più ha deciso di fare due o tre torte casalinghe di sua mano (leccornie che lei non potrà nemmeno assaggiare, così ha detto depressa, poiché ha i tigricedili alti e forse un calcolo alla cistiferica).
Io sarei già stata contenta se, dopo questa riunione food organizzativa, fossi stata libera di andare da sola al supermercato ma Ginoria non ha voluto sentire ragioni, solo lei avrebbe potuto staccarsi dal gruppo spesa per ragioni lavorative e poi perché ha il compito di provvedere ai beveraggi (mi sono sentita in dovere di fare un giro di telefonate tra gli invitati per sapere se qualcheduno frequenta gli alcolisti anonimi, nel qual caso dovrebbe inventarsi un'allergia da sudore e starsene a casa poiché la tentazione da sfuggire avrebbe toni biblici).
Dunque io, Rina, Nella, Rosa e la signora Mirka siamo andate a fare la spesa. Un carrello a testa, bandana dello stesso colore al collo per riconoscerci da lontano (la signora Mirka aveva suggerito di legarla sulla fronte come Silvestro in Mambo, d'accordo questa potrebbe essere difficile: Sylvester in Rambo, ma non le abbiamo dato retta perché eravamo tutte fresche di parrucchiere), cellullare al polso per le emergenze (nessuna di noi è riuscita ad usarlo dato che nel chiamarci contemporaneamente trovavamo sempre occupato), siamo riuscite ad arrivare alle casse cariche dei nostri acquisti.
Una gentile ragazza ci ha invitate ad usare la cassa automatica, cioè quella in cui sei tu a dover scannerizzare i prodotti e noi ci siamo subito mostrate entusiaste prima di realizzare quante confezioni avremmo dovuto passare allo scanner... l'operazione è durata parecchio tra cadute di surgelati, codici a barre divelti e confusione vocale; la ragazza gentile si è trasformata nella strega di Hansel e Gretel ed è tornata ad assumere un'espressione almeno distaccata quando all'appello mancava solo la signora Mirka con il suo carrello di prodotti ultra zuccherini. La donna però non aveva capito la causa di tutta la nostra agitazione avendo trascorso l'attesa a leggere tutti gli ingredienti sul retro di tutte le confezioni, quindi aspettava che la ragazza facesse il suo lavoro di cassiera.
"Non devo farlo io signora, è una cassa automatica" le ha spiegato con una palpebra che si alzava ed abbassava a scatti.
"Ah no? E chi viene allora?" ha chiesto lei.
"Actarus" ha risposto la ragazza (per i non informati sui cartoni animati degli anni ottanta costui era il personaggio al comando del robot Goldrake. Quelli sì erano cartoni!).
Insomma dal supermercato siamo uscite tutte devastate e devastatrici.
Alla sera, a casa, con un piede sul tappeto ed il ginocchio sul letto, pronta a cancellare la giornata e decisa a cominciare una dieta drastica pur di non sentire parlare di cibo almeno fino alla grigliata, mi suona il cellulare.
Ginoria.
"Io dovevo prendere solo le birre vero?". Sì, certo, se dall'elenco stilato per ore gli altri beveraggi avessero deciso di autocensurarsi per protesta dell'essere presenti tutti insieme nella stessa occasione. Per me non ci sarebbero stati problemi ma dato che una cosa, una sola, Ginoria avrebbe dovuto fare, mi sono sentita annodare la cistiferica. Poi all'improvviso ho messo a fuoco le confezioni di cibo comprate al pomeriggio... sofficini, filetti di platessa, spinaci... una padella antiaderente e pelati (le rane non c'erano). Chi ero io per definire il concetto di grigliata?
"Vero, brava, al resto ci abbiamo pensato noi" e mi sono buttata sul letto di traverso.
Continua, purtroppo.

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