martedì 17 luglio 2012

Percezioni

L’anziana donna non perse tempo in convenevoli, non l’aveva mai fatto, neanche con persone del suo stesso rango.
“Dimmi quello che sta succedendo, cara” il tono della voce era severo e autoritario come sempre ma forse per la prima volta alla nuora sembrò che mancasse di acidità, certo lei ordinava, lei concedeva però stavolta dava anche l’impressione di voler ascoltare. Margareth sollevò un lembo della gonna e si avvicinò all’anziana signora.
“Vostro figlio vuole rinchiudere il piccolo Gregory a Blackwall". L’Intrusa si mosse inquieta sulla poltrona.
“E’ inaccettabile!” sbottò la donna stringendo il manico del suo bastone “Perché mai mio figlio vorrebbe mandare mio nipote in un posto così squallido!”
“Lui… crede, lui... ” Margareth fece qualche passo verso il centro della stanza, fissò lo sguardo sulla porta chiusa. Quella era stata la sua esistenza: una porta sempre chiusa, grida d’aiuto perse nel vuoto della solitudine, un vuoto annullato improvvisamente dalla grandezza di un amore insperato, quello per il suo bambino. Nessuno sarebbe riuscito a sacrificare la felicità della sua creatura.
Si voltò di scatto e ritornò accanto alla poltrona “ Lui crede che Gregory non sia suo figlio”.



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