domenica 22 aprile 2012

Sperando in tempi peggiori

Dopo qualche mese di paturniosi vagabodaggi da una stanza all'altra della casa, di franamenti improvvisi sul divano, di antropomorfici stazionamenti davanti al pc sfruttati al massimo per l'iscrizione a tutti i siti italiani, esteri ed extraterrestri di ricerca del lavoro (Béccati il posto, Occupato, non in senso di toilette, Il lavoro è già tuo, Complimenti per la promozione, Sei assunto, Nuove possibilità su Marte e così via), di escavazioni nel barattolo di nutella, di inguardabile ricrescita ed appostamenti di consegna dei curricula, alla fine Rina ha ottenuto l'arcano: un'occupazione.
Tutte noi amiche ci siamo complimentate ed abbiamo festeggiato con lei a mezzo di generosi brindisi; in questi tempi pessimi in cui trovare un lavoro risulta più difficile della smaterializzazione spazio temporale, è evidente che la riuscita nel compito equivale ad un gran botto di fortuna.
Dunque, grasse risate, pacche sulle spalle, battute pregne di sinonimi del fondoschiena della nostra amica, anche perché il settore è il medesimo in cui già lavorava e poi via a cominciare la nuova avventura!
L'umore canterino si è già trasmutato in stridulo gracchiare.
D'accordo, è un lavoro part-time ma va bene così, almeno per cominciare. Sul contratto sono contemplate un tot di ore, però se ne dovranno lavorare il doppio senza ritenerle straordinari... ok, qualche soldo è meglio di nessun soldo. Ci saranno da coprire anche delle festività... senza ritenerle festività, anzi per dirla tutta non risulterà nemmeno di aver lavorato quel giorno... i turni, beh, i turni verranno comunicati, sì, a singhiozzo, con una telefonata stasera per domani, si sa, fa d'uopo la disponibilità.
Ecco, festeggiamo, meglio così che una badilata in faccia.
Già, tempi pessimi per trovare lavoro e pure pretendere rispetto, ma sono ottimista, dopo la tempesta torna sempre il bel tempo, i tempi miglioreranno, da pessimi diventeranno peggiori e poi chissà magari anche cattivi e via a salire. 




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