mercoledì 7 marzo 2012

Percezioni

“Tesoro, questo è un brutto momento per me e tuo padre” le sue dita magre sfiorarono un ricciolo del bimbo “Come sai lui vorrebbe mandarti… lontano; crede che la città non sia il luogo adatto a forgiare il corpo e lo spirito di un giovane ed io non… ”.
“Ci sono tante scuole qui. Voglio imparare moltissime cose e comprare una grande casa e tanta terra quando sarò vecchio come mio padre!”.
Un’infinita dolcezza illuminò i lineamenti di Margareth; avvicinò il suo viso a quello del piccolo che ora la guardava con gli occhi spalancati.
“Farò di tutto per convincerlo a mutare opinione” gli prese il visetto tra le mani “Non tralasciare mai i tuoi sogni, cerca sempre di realizzarli anche quando sembra che non sia proprio possibile, va bene?”.



L’espressione del bambino si rasserenò “Mi ero spaventato, papà sembrava così arrabbiato con te! Diglielo che voglio rimanere!” sua madre lo abbracciò.
“Prometto che farò del mio meglio ma adesso corri da Marta in cucina, la tua cena è pronta da un pezzo!”.
Il piccolo si voltò e scattò veloce come una lepre sfuggita alla tagliola.
Margareth si alzò ed uscì dalla stanza; attraversando il corridoio si diresse ad un grande scalone di legno scuro. Eretta come un fuso, salì i gradini e raggiunse il piano superiore. 

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