lunedì 10 marzo 2014

Ma per favore!

Sono stufa di vedere alla televisione pubblicità di automobili che, per bellezza, praticità, efficienza, ampiezza (anche quando sono scatolette), velocità, sicurezza e perfezione sembra possano risolvere qualsiasi problema della dura vita.
E’ avvilente uno spot in cui un uomo racconta di come la propria esistenza abbia perso tutti i valori, sia scaduta sotto ogni aspetto, dalla famiglia al lavoro, dal rapporto con gli amici (quali amici?) a quello con gli esseri umani in generale che peraltro paiono soccombere, esattamente come lui ad una depressione universale, causata probabilmente dall’eccesso di pressioni del mondo moderno e (qualche secondo per riprendere fiato) ritrova il sorriso, ma che dico? La voglia di vivere, la giovialità, il senso dell’esistenza perduta di fronte a quel modello fichissimo di auto, a quella bomba di comfort ed eleganza, a quella linea lussuosa che rutta cavalli di potenza.
In effetti, caro uomo, la vita era davvero ingiusta quando non ti permetteva più di trarre gioia dalla vista del tuo bebè o di tua moglie, per fortuna però ti ha messo sulla strada, è proprio il caso di dire, quella meravigliosa bomba di pneumatici e specchietti, sedili ed airbag, autoradio e freno a mano!
A guidarla poi, un’emozione… ti senti un novello Superman anche se al posto di un fisico d’acciaio hai una vettura d’acciaio (credo che tua moglie avrebbe preferito la prima opzione) ed una volta sceso, beh, sei sempre tu. Ma lì sul vialetto invece c’è lei! Sempre che non sia stata sacrificata la casa per comprarla, perché la perfezione va pagata e se non l’hai pagata cara allora significa che non è perfetta, mi spiace, su questo non ci piove.
Dunque, dicevo, sono stufa di tutto questo sfruttamento improprio di sentimenti al fine di evidenziare le qualità di un’automobile che, essendo una macchina, per definizione di sentimenti non ne proverà mai ed è abietto voler far credere che una vita spenta riprenda a luccicare per intercessione di un’automobile.
Senza contare, caro uomo, che quella lì, non ti porterà mai ad attraversare il deserto o ad entrare nella bocca di un vulcano come nelle pubblicità ti vogliono far credere, anche perché se avessi i soldi per comprare qualcosa del genere allora forse li avresti anche per un jet privato che, a mio giudizio, ti farebbe risparmiare tempo ed incomodi.
Se proprio, proprio, si vogliono importunare dei sentimenti in relazione ad un’auto, allora come minimo dovrebbe rappresentare una vettura dalle doti miracolose; innanzitutto dovrebbe essere alla portata di uno stipendio da commesso part-time a tempo determinato, poi dovrebbe andare ad aria ed adattarsi alle dimensioni di qualsivoglia spazio-parcheggio e la cosa più importante: dovrebbe percepire il valore di una vita umana più dell’umano che la guida, così magari ci sarebbero meno incidenti.
Ecco, se fosse così, allora direi che si potrebbe far man bassa di sentimenti senza remore per spiegare quanto sarebbe importante aggiungere un posto a tavola ed averne una in famiglia.



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