giovedì 10 ottobre 2013

Profumi, oggetti e ricordi

Stamattina sono entrata in casa di Ginoria ed è stato come essere risucchiata nella macchina del tempo perché gli odori, si sa, stimolano i ricordi.
Innanzitutto la mia amica ha rispolverato la stufa in ghisa del suo or lassù zio e il profumo di legna bruciata, unito allo scoppiettio dei ciocchi ed al tepore che solo una vecchia stufa può produrre mi ha coccolata tanto quanto (anzi di più!) di una giornata in una Spa super chic. Ed eccole le immagini di me bambina che facevo i compiti mentre il nonno ogni tanto mescolava  lo spezzatino e la nonna ciabattava borbottando sull'incapacità del marito di fare qualsivoglia cosa mentre con una mano depositava fette di ananas sciroppata sopra lo strato di marmellata della crostata (diecimila calorie a fetta) e con l'altra puliva la verdura.
Ok e già qui avevo la lacrimuccia agli angoli degli occhi ma quando Ginoria mi ha proposto di preparare una bella torta margherita (quella ormai insapore per colpa della scaduta qualità degli ingredienti moderni) ed il ricordo delle galline nel pollaio che mi ostacolavano quando andavo a caccia delle uova ha invaso il mio campo visivo immaginario allora sono scoppiata in un pianto dirotto seguita a ruota dalla mia amica commossa dalla mia commozione e dal ricordo dell'atroce appuntamento della sera prima. Insomma la mia sensibilità era già stata stuzzicata a sufficienza specie dopo che Ginoria si è messa a raccontare perché l'appuntamento fosse stato atroce ma a quel punto il profumo della torta lievitante nel forno della stufa ha riallineato i chakra.
Siccome nel dolce non siamo state parche di zucchero abbiamo deciso di stare leggere a pranzo, quindi via di minestrone e l'aroma di verdura ha ripizzicato le corde della memoria con grande felicità dei dotti lacrimali.
Comunque la torta è stata un trionfo di lievitazione sbilenca, quattro dita di altezza da una parte ed un'unghia dall'altra come pure di colorazione, dorata e spazzacamino ma è il gusto che conta... appunto che gusto aveva?! Mah, galline moderne...
Per concludere, abbiamo mangiato due mandarini... Ahhh... il profumo di mandarini... mi ha ricordato di quando allineavo gli spicchi sopra la tovaglia prima di mangiarli e poi la buccia finiva a bruciacchiare sulla stufa producendo quell'aroma acidulo intorno alla tavola, chiacchiere, rumori di stoviglie, calore...
E' arrivata Rina, dice di smetterla con queste idiozie, l'unica acqua che vuole vedere è quella per il tè... portata ad ebollizione sul gas.
Certe persone te li inchiodano i chakra ma probabilmente certe volte occorre anche quello


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