giovedì 24 ottobre 2013

E che talento sia

Fanno sorridere, divertire, arrossire di vergogna (per loro), emozionare, i concorrenti dei vari international Got Talent. Seguo con piacere il nostrano ma in questi giorni mi è capitato di sbirciare su you tube alcune performances degli altri paesi. Beh, vi assicuro che vale la pena guardarli. Chi? I coraggiosi, le persone che si mettono in gioco rischiando il pubblico ludibrio o la bazzatura, anche se ad essere sinceri, di gente talentuosa ce n'è tanta e per fortuna, almeno in queste occasioni, trionfa.
Così pindaricamente cliccando sui video mi ritrovo ad assistere all'esibizione della signora inglese, appena uscita da Happy Days per il look, che dopo aver provocato sorrisini affettati e pre-compassionevoli da pubblico e giudici si mette a cantare mandando a stendere ogni commento ironico. Non sa solo cantare, ti fa venire la pelle d'oca e hai voglia di fare il tifo per lei con composte urla da stadio. Oppure c'è la bambina in tutù rosa che accenna qualche passo di danza per passare con nonchalance ad un gorgheggio da usignolo. Se poi vuoi vedere qualcosa per cui restare a bocca aperta e provare molta invidia, specie se sei di quelle che come me rompono un bicchiere al giorno, guarda il Talent ucraino del barista acrobatico che fa vorticare bottiglie, bicchieri e shakers con evoluzioni da capogiro. 
E poi i miei preferiti, gli Stavros Flatly. Padre e figlio, ballerini pittoreschi di sirtaki. Si lanciano sul palcoscenico indossando parrucche bionde ricciolute e sfoggiando orgogliosi addomi ben pasciuti. Tenerissimi per il legame forte che li unisce, simpatici, autoironici, ilari e davvero bravi. 
Cosa dire? Il talento c'è, va solo apprezzato.

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