giovedì 24 gennaio 2013

Percezioni


Lady Carvorn irrigidì le braccia e facendo leva con i gomiti sui braccioli della poltrona cercò di alzarsi. 
“Passami il bastone” sbottò severamente. La nuora, ancora in ginocchio, raccolse il bastone caduto a terra durante la loro discussione e lo passò alla donna che, issatasi in piedi con fatica, cominciò ad avanzare verso l’uscita.
Margareth sentì la mano della ricca signora cercare a tentoni, nell’oscurità della camera, la maniglia della porta; al suo aprirsi una lama di luce si intrufolò all’interno.
“Tu sei sua madre ma io sono ancora la padrona di questa casa e tale rimarrò fino alla morte. Posso decidere dell’educazione di Gregory e nemmeno mio figlio può intromettersi. Non crederà mai che possiamo aver collaborato in questa circostanza. Conosce la natura dei nostri rapporti... se ne è servito spesso come arma contro di te” la voce dell’anziana donna tremolò. Margareth percepì nelle sue parole la prima manifestazione di solidarietà e forse anche di affetto rivoltale dalla suocera.
Subito ripresasi e senza voltarsi disse con voce ferma: “ Non dovresti pensare alle possibili funeste conseguenze, rallegrati piuttosto del fatto che ci sia una soluzione. Una soluzione Margareth”.
Detto ciò uscì silenziosamente risucchiando il fascio di luce di nuovo all’esterno.
Margareth sentì il suo passo zoppicante lungo la torva galleria, i battiti del proprio cuore cominciavano finalmente a rallentare la loro corsa quasi adattandosi al passo cadenzato della vecchia signora.
Una soluzione… Margareth rimase a lungo inginocchiata nel buio davanti alla poltrona vuota, gli occhi spalancati a fissare forse, un lontanissimo puntino bianco.


     


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