lunedì 7 aprile 2014

Amiamolo

Prosegue la mia campagna in difesa del nostro patrimonio artistico. Abbiamo il meglio, abbiamo tutto. 
Apprezziamolo. Salviamolo. Amiamolo. Diamo lavoro a tanti, arricchiamoci culturalmente ed anche economicamente poiché il mondo fuori dall'Italia scalpita per ammirare il nostro tesoro. Restauro, cura, rispetto e le casse dello stato ringrazieranno. Possibile che bisogna sempre ricorrere al tasto guadagno per convincerci a salvare il nostro dna culturale?
Questo nuovo slancio è dovuto alla gita fuori porta di ieri... il luogo è meraviglioso e molto noto grazie ad un riuscitissimo sceneggiato tv anche se ora che il successo televisivo è passato, il piccolo mondo di cui parlo è rientrato nei libri di storia ed il rischio polvere ed acari...
Vediamo se qualcuno lo riconosce...

Immaginiamo per un istante, una dama con il ventaglio ed un tempo lontano, nemmeno troppo...

Scesi la gradinata; il parco in primavera diventava un luogo incantato ed il castello pareva rigenerarsi insieme alla natura circostante. Le pietre risplendevano e le finestre si illuminavano al gioco dei raggi del sole che, intrufolandosi nelle raffinate stanze, le impreziosivano oltre ogni immaginazione. 





E le passeggiate nel parco, per me, erano pura gioia. Il mio era un dialogo silenzioso con gli abitanti di questo luogo; che fossero stati plasmati dalle mani di straordinari artisti o...







... dall'artista per eccellenza...


Parlo del Castello d'Agliè, in provincia di Torino e la serie tv, cui mi riferivo era Elisa di Rivombrosa.
Ma già lo sapete.





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