La gente parla. Ok, ci mancherebbe, meno male. Beh, insomma, alcuni
potrebbero anche tacere (asino chi ha detto: “Per esempio, tu”!).
Comunque. La gente parla. Da sola. E’ un fenomeno che noto sempre più
spesso. Ultimamente ho ascoltato persone in preda alla smania della chiacchiera
per strada, in piazza, di fronte ad un uditorio casuale ed un po’ allibito. Non
è un fatto nuovo. Non è stravaganza, è malattia, solitudine o rabbia.
Ho udito fantasiosi monologhi davanti a locandine di programmi
teatrali (e non aveva a che fare con gli spettacoli), rancorosi attacchi
verbali all’inettitudine del governo, offese gratuite a curiosi passanti.
Dopodiché vi sono persone che non parlano esattamente da sole ma al
cellullare, però è come se lo fossero da sole poiché il tono della voce arriva
a coprire suoni e rumori. E così vengo a sapere di quanto sia sgradito quell’amministratore
incompetente, o l’altro interlocutore che si prende un bel vaffa non appena il telefono viene chiuso, di come sia difficile
trovare una baby sitter o metter d’accordo marito e suocera.
Temiamo che qualcuno intercetti una delle nostre numerose password,
ormai ne abbiamo anche per le lampo delle cerniere; ci chiudiamo in casa
sperando di godere di pochi istanti di calma senza nessuno intorno, mettiamo
computer, segreterie, scuse stantie tra noi e gli altri eppure lasciamo che gli
estranei entrino nella nostra intimità familiare anche senza tenere discorsi in
piazza.
Che forse orbitiamo nella voglia di farci ascoltare o siamo talmente
impoveriti di tempo che dobbiamo sfruttare ogni secondo libero? Temo un po’
entrambe le cose ed anche di più. Vedi alla voce: non so come arrivare alla
fine del mese, il pensiero delle bollette mi sta uccidendo e nessuno mi aiuta.
No, niente filosofia o crazytudine, sono rimasta colpita dalle
esibizioni pubbliche di persone problematiche ed altre solo in insufficienza di tempo e… il caso ha
voluto che leggessi Momo, di Michael Ende,
proprio in questi giorni. Va bene, un tantino in ritardo sui tempi ma avevo visto il film al cinema, da bambina con i miei
compagni di scuola elementare e mi era rimasto nel cuore quel ricordo. Ragazzi se era
avanti, dico Ende...
Leggetelo, dico il libro... oppure rileggetelo, poi consigliatelo e fate
evaporare i Signori Grigi così recupererete
il tempo che vi sembrava di aver impiegato così proficuamente…
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