All’improvviso il ronzio cessò e dopo pochi secondi di
assoluto silenzio fu sostituito da uno strano accordo di sussurri, sibili,
vocii che udiva ora più vicini ora più lontani. L’Intrusa non poteva cogliere
il significato delle parole ma ne sentiva i suoni, un alternarsi di note acute e
fruscii appena percettibili; le sfioravano il volto, i capelli, il collo
come granelli di sabbia sollevati dal vento.
Inspiegabilmente la profonda paura di poco prima si
dissolse lasciando il posto ad un’innaturale senso di tranquillità.
“E’ evidente che devo sapere altro” disse a sé stessa, alle voci e chissà, forse
all’intera stanza.
Mosse qualche passo in avanti, le scarpe dal tacco basso lasciarono
le proprie impronte sullo strato di polvere che ricopriva il pavimento di
legno. Mentre si muoveva poteva captare le onde di cui era stata fatta
bersaglio non appena era entrata in quel luogo, piccole scosse che si
intensificavano avvicinandosi a questo o a quell’arredo, accessorio o
utensile, scatti di energia che le provocavano vibrazioni lungo tutto il corpo
e che si andavano ad unire al brusio nell’aria.
L’intrusa procedette con cautela nel labirinto di oggetti
cercando di non toccare nulla ma inevitabilmente il piede incontrava un
ostacolo, la gonna lambiva l’anta di un malandato armadio, il gomito urtava una
lampada appoggiata su uno sgabello, la guancia sfiorava il ruvido tessuto di un
vestito appeso ad un gancio sporgente dal soffitto che, ne era sicura, un
minuto prima non c’era; ad ogni contatto le vibrazioni si accentuavano, le
piccole scariche elettriche le pungevano la pelle costringendola ad
allontanarsi, per quanto fosse possibile.
Ma a dire il vero lei ora non voleva allontanarsi, voleva
restare proprio lì, non si sentiva più intrappolata anche se di fatto lo era,
l’unica via d’uscita era stata cancellata, ingoiata dalla stanza ed anche se
l’Intrusa avrebbe avuto tutti i motivi per essere terrorizzata, adesso non
desiderava più andarsene, era come se ci fosse un tacito accordo tra lei e quel
piccolo spazio così affollato di cose apparentemente inanimate e sensazioni che
le animavano. Sarebbe uscita al momento giusto quando avrebbe trovato e quando
avrebbe capito.
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