Sono stufa di vedere alla televisione pubblicità di automobili che,
per bellezza, praticità, efficienza, ampiezza (anche quando sono scatolette), velocità,
sicurezza e perfezione sembra possano risolvere qualsiasi problema della dura vita.
E’ avvilente uno spot in cui un uomo racconta di come la propria
esistenza abbia perso tutti i valori, sia scaduta sotto ogni aspetto, dalla
famiglia al lavoro, dal rapporto con gli amici (quali amici?) a quello con gli esseri
umani in generale che peraltro paiono soccombere, esattamente come lui ad una
depressione universale, causata probabilmente dall’eccesso di pressioni del
mondo moderno e (qualche secondo per riprendere fiato) ritrova il sorriso, ma
che dico? La voglia di vivere, la giovialità, il senso dell’esistenza perduta
di fronte a quel modello fichissimo di auto, a quella bomba di comfort ed
eleganza, a quella linea lussuosa che rutta cavalli di potenza.
In effetti, caro uomo, la vita era davvero ingiusta quando non ti
permetteva più di trarre gioia dalla vista del tuo bebè o di tua moglie,
per fortuna però ti ha messo sulla strada, è proprio il caso di dire, quella meravigliosa bomba di pneumatici
e specchietti, sedili ed airbag, autoradio e freno a mano!
A guidarla poi, un’emozione… ti senti un novello Superman anche se al
posto di un fisico d’acciaio hai una vettura d’acciaio (credo che tua moglie
avrebbe preferito la prima opzione) ed una volta sceso, beh, sei sempre tu. Ma lì
sul vialetto invece c’è lei! Sempre che non sia stata sacrificata la casa per
comprarla, perché la perfezione va pagata e se non l’hai pagata cara allora
significa che non è perfetta, mi spiace, su questo non ci piove.
Dunque, dicevo, sono stufa di tutto questo sfruttamento improprio di
sentimenti al fine di evidenziare le qualità di un’automobile che, essendo una
macchina, per definizione di sentimenti non ne proverà mai ed è abietto voler
far credere che una vita spenta riprenda a luccicare per intercessione di un’automobile.
Senza contare, caro uomo, che quella lì, non ti porterà mai ad
attraversare il deserto o ad entrare nella bocca di un vulcano come nelle
pubblicità ti vogliono far credere, anche perché se avessi i soldi per comprare
qualcosa del genere allora forse li avresti anche per un jet privato che, a mio
giudizio, ti farebbe risparmiare tempo ed incomodi.
Se proprio, proprio, si vogliono importunare dei sentimenti in relazione
ad un’auto, allora come minimo dovrebbe rappresentare una vettura dalle doti
miracolose; innanzitutto dovrebbe essere alla portata di uno stipendio da
commesso part-time a tempo determinato, poi dovrebbe andare ad aria ed
adattarsi alle dimensioni di qualsivoglia spazio-parcheggio e la cosa più
importante: dovrebbe percepire il valore di una vita umana più dell’umano che
la guida, così magari ci sarebbero meno incidenti.
Ecco, se fosse così, allora direi che si potrebbe far man bassa di
sentimenti senza remore per spiegare quanto sarebbe importante aggiungere un
posto a tavola ed averne una in famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento