mercoledì 14 luglio 2021

Librocchiamo - La Rubrica

 Il libro di oggi:


                                             
Titolo: TRE

Autrice: Valerie Perrin                                                                        

Editore: E/O


Secondo me... 

Se fosse un fiore: Camelia

Se fosse un dolcetto: Amaretto alla mandorle

Se fosse una calzatura: Stivale di gomma colorato

Se fosse una stoviglia: Tazza da tè

Se fosse un animale: Puma


Definizione: Un ruggito nella mente



                                                    

















martedì 6 luglio 2021

Librocchiamo - La Rubrica

IL LIBRO DI OGGI




Titolo: Sangue Inquieto

Autore: Robert Galbraith

Editore: Salani


Secondo me...


Se fosse un alimento: Cioccolato alla menta

Se fosse un oggetto: Mobile in legno

Se fosse un colore: Blu con screziature porpora.

Se fosse un indumento: Golf morbido

Se fosse un profumo: Menta


Avvolgente


venerdì 14 dicembre 2018

Pre-Natale



Natale con i tuoi… perché? Chi l’ha deciso? I tuoi li vedi tutto l’anno, puoi anche farne a meno per qualche giorno, no? No.

Qualche tempo prima

Io e le mie amiche dopo una serata da Joe Padella (balli, aperitivi, risate sguaiate, aperitivi, chiacchiere, aperitivi) avevamo preso la coraggiosissima decisione di trascorrere le festività solo tra di noi, lontane da famiglie, case e problemi. Sì perché è inutile negarlo, al pranzo di Natale cosa ci sarebbe da condividere, a parte il menù fiabesco (che si trasforma in grottesco quando al termine devi far transitare il caffè in gola in attesa che si liberi un posto nello stomaco) se non le disgrazie personali: il lavoro risucchiante, lo stipendio inadeguato alla vita, il governo del momento inadeguato al paese, le persone inadeguate a se stesse, ai familiari, alla società, al pianeta. Il tutto senza guardare il telegiornale perché se lo guardi… beh, addio posto nello stomaco in toto.
Dunque Rina infervorata dal terzo mojito, sì preferisco utilizzare il termine infervorata, ha espresso la propria opinione in merito alle feste come periodo di serenità e di raccoglimento familiare…
“Si raccolognoraccollgono i cetrioli, le zucchine, le banane, il cotone ma non le faminlie! Le familie devono essere libbere, le donne devono esserlo, proprio a Natel... Natale… cosa c’è di più bello della liberttà!”. Noi abbiamo applaudito seguite da altre rappresentanti del gentil sesso, così entusiaste di aver terminato la giornata lavorativa, che avrebbero encomiato anche il cagnolino di Joe Padella se fosse entrato in quel momento.
“IononpossotollerareunaltroannoconlozioPedrochemichiedequantichilihomessodalNataleprecedente!” ha sbottato Rosa. Traduco: Io non posso tollerare un altro anno con lo zio Pedro che mi chiede quanti chili ho messo dal Natale precedente. “E poi”, più calma, “zia Gisella che scarica nel mio piatto qualunque forma commestibile avanzata perché niente deve essere buttato. E io non avrei niente da dire se non fossi l’unica avatar del bidone dell’immondizia”.
“Almeno tu riesci a gustare qualcosa”, ha incalzato Ginoria, “mia madre toglie i piatti mentre stiamo ancora mangiando e quando alla fine, circa mezz’ora dopo l’inizio del pranzo, si siede soddisfatta davanti al tavolo tirato a lucido, con il profumo di detersivo dei piatti nell’aria, il resto di noi si sente assolutamente sazio… di aria”.
Rosa ha continuato deprecando l’abitudine della propria madre, la signora Mirka, di infierire dolcemente sulla sua condizione di ragazza matura matura matura (ogni anno aumenta il numero di mature) cantandolo sulle note di Astro del ciel… “Dico solo che al posto di pargol divin lei ci mette figlia birichin… e risparmio il resto”.
Io ho lamentato il fatto di sentirmi stanca a Natale come un somaro che ha trasportato carichi e carichi di bisacce per tutto l’anno e desidererebbe soltanto un posto al calduccio per dormire qualche giorno di fila senza dover scambiare nemmeno il buongiorno con qualcuno.
Insomma, il sunto della serata è stato: Stop alla costrizione, inizia la rivoluzione!
Sapevamo ci sarebbero state delle conseguenze.

venerdì 15 luglio 2016

Fatti venire l'acquolina, leggi un libro


Da golosa che sono se trovassi una pasticceria come quella della signorina Euforbia, trascorrerei la mia vita a trangugiare dolci.
Non proprio salutare ok, ma se quei dolci ti aiutano pure a risolvere i problemi, beh, allora pancia mia…
Forse dovrei cominciare dal principio.
La signorina Euforbia è una donna, forse di mezza età, difficile dirlo, molto alta, con piedi lunghissimi, occhi grandi, capelli rosso rame. 
Di mestiere, indovinate? Sì, fa la pasticcera.
Ma se entrate nella sua pasticceria non trovate esposizioni sprizza-bava di leccornie strepitose, con tripudi di creme, ghirigori di panna, profumi contorci-interiora.
No, no. Il negozio è vuoto. Inizialmente. Poi arriva Lei, Euforbia, che vi domanda cosa desiderate e se, per caso, la vostra ingenua richiesta fosse: “Vorrei delle paste”, il suo viso si fa ancora più allungato e la sua espressione spiaccica sorpresa da tutte le parti.
Finché realizza che se avete fatto una richiesta simile, allora quella è la vostra prima volta nella sua pasticceria ed allora occorrono spiegazioni.
Potete ordinare dei pasticcini, sì, ma dei pasticcini ben precisi. Quale problema avete? Di quale risposta necessitate?
Per esempio, Marta, una ragazzina di dodici anni non sa come trascorrere le vacanze e nemmeno Matteo che è stato bocciato…
Dunque potrebbe servire una pasta: “potrebbe-venirmi-una-buona-idea” o magari un pasticcino: “chi-trova-un-amico-trova-un-tesoro” e se la vostra compagna di scuola si è rotta una gamba proprio prima dell’estate? Potrebbero di certo funzionare pasticcini tipo: non sarà una brutta estate solo perché ho il gesso o qualcosa del genere.
Marta e Matteo assaporano le squisitezze di Euforbia e non solo, imparano persino a realizzarle.
Aiutare se stessi, aiutare gli altri, aiutare la stessa Euforbia è l’impasto che districherà molti nodi, ridarà sorrisi, indirizzerà vite, creerà unione e solidarietà.

La Signorina Euforbia, di Luigi Ballerini, San Paolo
Vincitore Premio Andersen 2014, categoria 9 – 12 anni.
Meritatissimo.

I pasticcini di Euforbia arieggiano la mente dai pensieri pesanti e riempiono il cuore, neanche a dirlo, di dolcezza.

martedì 22 dicembre 2015

I libri suscitano pensieri!

Cosa succederebbe se una banca, qualcosa tipo la Banca Aurea, comprasse tutte le altre banche e si mettesse, dallo spazio, a governare il mondo?
E fin qui, l'evento resta ipotetico.
Cosa succederebbe se il tempo fosse calcolato solo in base ai profitti che se ne traggono e gli adulti si identificassero nel proprio lavoro?
HMM...hmm...
Qui invece siamo nel meno ipotetico.

Ecco, allora, per scoprirlo, un consiglio al volo:

"La folle biblioteca di nonna Huld", di Thorarinn Leifsson, brillante autore islandese, Salani editore.

La folle biblioteca di nonna Huld

Per bambini e grandi, un regalo di Natale.
ATTENZIONE!
SUSCITA PENSIERI E PERSINO RAGIONAMENTI!