Calpurnia Virginia
Tate, un nome importante per una ragazzina di undici anni e lo è in effetti
visto che la fanciulla appartiene ad una benestante famiglia di proprietari
terrieri.
Sembrerebbe una
situazione idilliaca se non fosse che Calpurnia risulti essere la sola femmina
in una nidiata di sette figli e che si ritrovi a vivere in un periodo non
troppo innovativo per il gentil
sesso, 1899, in una cittadina sperduta del Texas, Fentress.
La ragazzina è
vivace, intelligente, inventiva e curiosa, non proprio le qualità che la madre
assocerebbe alla figura di padrona di casa, quale dovrà diventare la figlia.
Per il ruolo si adatterebbero meglio parole quali: compostezza, sobrietà, doti
organizzative, disciplina.
E qui cominciano i
guai perché Calpurnia a undici anni non ne vuole sapere di chiudersi in casa a
suonare il pianoforte, lavorare a maglia, cucinare. Esattamente le mansioni
alle quali è costretta ogni giorno. Almeno fino a quando la fanciulla non
sgattaiola in mezzo alla natura strisciando tra agglomerati di rovi, seguendo
piste di cervi, nuotando nel fiume con il viso rivolto al cielo.
La curiosità di
Calpurnia, la sete di conoscenza per il mondo circostante la spinge persino ad
avvicinarsi al drago, vale a dire al nonno,
un tipo solitario ed eccentrico; l’uomo, dopo aver passato l’azienda di famiglia
al figlio, da anni si dedica completamente alle proprie
peregrinazioni scientifiche, sia pratiche, quando esplora il ricco paesaggio
intorno a sé, quando resta chiuso nel proprio laboratorio a fare
esperimenti, tipo il ricavare un discreto liquore dalle noci pecan (ci proverà
a lungo), sia mentali quando se ne sta in biblioteca con il naso affondato
nei tomi scientifici.
Calpurnia trova
nel nonno un tesoro, un maestro. Con lui comincia a condividere il piacere per
la conoscenza, trova risposte alle proprie domande, scopre persino un nuovo tipo
di pianta a cui verrà dato il nome della famiglia Tate.
Nonostante ciò a
Calpurnia non verrà riconosciuto particolare merito in ambito familiare. La sua
lotta per l’indipendenza è solo all’inizio.
La predisposizione
per la scienza la pungolerà verso nuovi orizzonti, verso nuove sfide:
una ragazza all’università? Diventare veterinaria?
Mah. Per il
momento Calpurnia continua a far suo il motto del nonno per cui ogni momento in cui niente di nuovo viene appreso, è un momento sprecato.
Due libri
spassosi, coinvolgenti. La bravissima autrice, Jacqueline Kelly, con i suoi
personaggi e la sua incantevole storia mi ha fatto rivivere l’atmosfera dei grandi classici,
da Piccole Donne al Giardino Segreto, a Pollyanna.
" L'evoluzione di Calpurnia" e il: "Il mondo curioso di Calpurnia", Jacqueline Kelly, Salani Editore.