Gioventù/Giovinezza:
periodo tra l’adolescenza e la virilità (così dice il dizionario ma mi sembra
un tantino maschilista).
Comunque, la
definizione è stringata e non parla di tutto il resto, tipo dell’energia degli
anni verdi oppure delle emozioni. Ok, qualcuno a questo punto esclamerà: stop! Le
emozioni presenziano a tutte le età, fortunatamente quelle non invecchiano. Sì, sono
d’accordo ma credo di non essere smentita se affermo che anch’esse variano,
maturano, evolvono. Non è detto infatti che a settanta o a ottant’anni non si provi con maggiore intensità o con
sfumature diverse, inusuali.
Certo ci sono
momenti in cui si possono assopire, magari alle svolte della propria vita, ai traguardi, il diabolico riposo dopo una vita di lavoro, il termine di una
carriera, quando ti accorgi di non essere più adolescente e magari neanche poi
più tanto virile, includendo nel
termine la voglia di vivere.
Difficile dire
addio a quel periodo, anche solo arrivederci in realtà. Lì le emozioni o
sbottano o si autocensurano.
L’equilibrio si
ritrova. Il modo in cui ritrovarlo è soggettivo, puntando solo su se stessi,
accettando l’aiuto emotivo di altri, camminando sulla corda o saltando giù.
Nessuno può
giudicare il metodo. Ritrovare le emozioni, dunque i ricordi, il filo della
matassa della vita che ti ha momentaneamente spodestato è tuo compito, solo
tuo.
E non importa
nemmeno dove ti trovi, è una responsabilità che ti spetta persino in un albergo
di lusso sulle Alpi svizzere, durante un massaggio relax, immerso nell’acqua
termale, in compagnia di attori famosi o persino di Miss Universo.
Ho visto Youth –
La Giovinezza, di Sorrentino.
Filosofia,
riflessione, tristezza, commozione.
Bravura